Oristano 13 dicembre 2025
Cari amici,
La nostra mente, ovvero il nostro
super computer, è programmato in maniera tale da inviarci anche i messaggi di un “possibile
pericolo”, in modo da metterci in allerta e predisporre le eventuali contromisure. A
volte, però, succede che la nostra mente interpreta come minacciosa una
situazione che non lo è, e per fronteggiarla attiva “in modo spropositato” il
sistema nervoso autonomo. Questa allerta, definita “ATTACCO DI PANICO”, scatena
nel corpo la reazione necessaria a fronteggiare il pericolo (in questo solo
erroneamente percepito), predisponendo quanto necessario per fuggire oppure combattere.
Nel nostro corpo, colpito
da Attacco di panico, l'adrenalina entra in circolo, il cuore accelera, il
respiro si fa corto; è questa una risposta che ha una funzione evolutiva, che nella
vita di oggi può essere scatenata da ordinari fattori quotidiani: una mail di
lavoro, un litigio, un pensiero negativo ricorrente. Seppure in realtà sia un
falso allarme, un attacco di panico scatena nel nostro corpo tutte una serie di
sintomi psicofisici intensi, che compaiono all’improvviso e raggiungono il
picco nel giro di pochi minuti. Secondo i criteri diagnostici, per parlare di
attacco di panico devono presentarsi almeno quattro dei seguenti, importanti
segnali.
Palpitazioni o battito
cardiaco accelerato, Sudorazione intensa, Tremori o Agitazione, Sensazione di
respiro affannoso o di soffocamento, Dolore o Fastidio al petto, Nausea, Mal di
stomaco o Diarrea, Vertigini, Senso di instabilità o svenimento, Intorpidimento
o Formicolio (parestesie), Vampate di calore o Brividi, Sensazione di irrealtà
o distacco dalla realtà, Paura intensa di morire, di perdere il controllo o di
impazzire.
Amici, questi sintomi
possono essere talmente forti da indurre chi li prova a pensare di avere un
infarto o un'altra emergenza medica. Ecco perché è fondamentale escludere con
una visita medica eventuali patologie organiche (soprattutto cardiache) prima
di attribuirli a un disturbo d'ansia. La durata di un attacco di panico varia
dai 5 ai 20-30 minuti, anche se la percezione soggettiva può far sembrare che
duri molto di più. L’adrenalina resta in circolo per pochi minuti, mentre il
cortisolo, l’ormone dello stress, può mantenere alta la tensione per ore.
Come si può affrontare un
attacco di panico? Indubbiamente, nel momento in cui ci sentiamo colpiti da un
attacco di panico, dobbiamo mettere in atto alcune strategie semplici ma
efficaci. In primis provare a mettere in atto la respirazione quadrata: inspira
per 4 secondi, trattieni 4, espira 4, trattieni 4. È una mossa che aiuta a
calmare il sistema nervoso. Poi, cercare di focalizzare la mente sul presente,
come toccare degli oggetti intorno a noi e ascoltare suoni e voci note; ciò riporta
la nostra mente all'ambiente reale contribuendo a ridurre l’ansia.
Come ulteriore, terzo
consiglio, fare una pausa. Bisogna allontanarsi dalle fonti che causano stress,
uscendo all’aria aperta, anche per pochi minuti, camminando e respirando a
pieni polmoni. Anche una breve interruzione può interrompere l’attivazione
dell’ipotalamo. Infine, muoversi. Una breve corsa o una passeggiata veloce
aiutano a smaltire l’adrenalina e stimolano le endorfine, che riducono dolore e
tensione.
Cari amici, la stressante
vita moderna, vissuta in città iper-popolate, piene di rumori e con ritmi di
lavoro alienanti, creano nelle persone situazioni di grande pericolosità. Per
fronteggiare le conseguenze, come gli attacchi di panico di cui parliamo oggi,
usiamo i rimedi naturali e di prevenzione che abbiamo a disposizione. Intanto
chiediamo consigli al nostro medico, l'unica figura professionale che può
davvero aiutarci a gestire l'ansia, poi adottiamo uno stile di vita equilibrato,
che ci aiuta a ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi. Infine, un esercizio
fisico regolare, ci aiuta a ridurre il cortisolo e ad aumentare le endorfine. Combattiamo l'ansia sempre in modo adeguato, amici lettori.
A domani.
Mario















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